guerra all'italico declino

FEDERALISMO; necessità italica di DITTATURA CORRETTIVA a tempo determinato per eliminazione corruzione, storture e mafie; GIUSTIZIA punitiva e certezza della pena; LIBERISMO nel mercato; RICERCA/SVILUPPO INNOVAZIONE contro la inutile stabilità che è solo immobilismo; MERCATO DEL LAVORO LIBERO e basato su Meritocrazia e Produttività; Difesa dei Valori di LIBERTA', ANTIDOGMATISMO, LAICITA' ;ISRAELE nella UE come primo baluardo di LIBERTA'dalle invasioni. CULTURA ED ARTE come stimolo di creatività e idee; ITALIAN FACTOR per fare dell'ITALIA un BRAND favolosamente vincente. RISPETTO DELLE REGOLE E SENSO CIVICO DA INSEGNARE ED IMPORRE

venerdì 13 dicembre 2013

Gli unici che protestano sono mossi da un coglione..

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 13/12/2013, a pag.13, l'intervista di Vera Schiavazzi ad Andrea Zunino dal titolo "I politici italiani? Tutti uguali, blocchi e presidi a oltranza finché non cadrà il governo".

Andrea Zunino
Nel corso dell'intervista, Andrea Zunino,  leader del Movimento 9 dicembre, espone le sue teorie circa il futuro migliore per l'Italia e le motivazioni che l'hanno spinto a scendere in piazza paralizzando città, costringendo negozi a chiudere, occupando stazioni ferroviarie e causando disagi alla maggioranza dei cittadini che non hanno aderito alla protesta.
Ecco alcune delle sue dichiarazioni più significative :
"Vogliamo le dimissioni del governo. Vogliamo la sovranità dell’Italia, oggi schiava dei banchieri, come i Rotschild: è curioso che 5 o 6 tra i più ricchi del mondo siano ebrei, ma è una cosa che devo approfondire"
" il premier ungherese Viktor Orbàn: «Lui sì che sta liberando davvero il suo Paese».".
"Non ho le prove (che il nazismo sia nato dalla convinzione che fossero gli ebrei a controllare la finanza mondiale, teoria esposta dallo stesso Zunino nel corso dell'intervista, ndr)Ma penso che Hitler, che probabilmente era pazzo, si sia vendicato con l’antisemitismo del voltafaccia dei suoi iniziali finanziatori americani. Personalmente non mi interessa »."
"A me vanno bene tutti gli italiani, i cittadini che scendono in piazza"
"Mi sono convertito all’Islam per poter praticare il sufismo. E così sono diventato un maestro del respiro consapevole ".


eraclix: Serve un colpo di stato militare a tempo per cambiare regole e fare fondamentali riforme come il Chile di PINOCHET

venerdì 6 dicembre 2013

Meglio lo spazzino spagnolo del tranviere genovese

Perché conviene lo spazzino spagnolo invece del tranviere genovese
Dove termina la somiglianza tra il caso iberico e quello italiano
Madrid non è Genova. Entrambe le città sono state messe in ginocchio dal blocco di un importante servizio pubblico. Ma la dinamica è stata molto diversa, e ha condotto a esiti opposti. Le somiglianze: i netturbini spagnoli hanno scioperato per 11 giorni ininterrotti, contro un piano di licenziamenti che ne avrebbe coinvolto circa 1.100 su 7.000, tagliando lo stipendio agli altri. La rivolta si è conclusa con un accordo tra i sindacati e l'amministrazione comunale. Come nel capoluogo ligure con gli autisti del trasporto pubblico locale, a prima vista.

Le somiglianze, però, finiscono qui. Intanto, è differente il contesto: il servizio di raccolta dei rifiuti, a Madrid, è affidato a una pluralità di imprese private, i trasporti genovesi sono un monopolio pubblico. Inoltre, gli operatori madrileni avevano risposto ai tagli ai trasferimenti non solo riducendo il servizio ma anche con una sorta di spending review interna, in virtù della quale l'organico era stato tagliato di 350 unità lo scorso agosto. Poi, la vertenza ha seguito strade del tutto dissimili: il primo cittadino della Lanterna, Marco Doria, ha ceduto alle prepotenze dei sindacati. La sua controparte spagnola, Ana Botella, ha retto e, seppur tardivamente, ha mandato dei dipendenti comunali a pulire le strade inondate dai rifiuti. Ha fatto capire che avrebbe disinnescato il ricatto, insomma. Da ultimo, l'accordo spagnolo impone rinunce a entrambi i fronti: i licenziamenti non ci saranno, ma i salari sono congelati o ridotti fino al 2017. Alcune centinaia di lavoratori dovranno restare a casa "provvisoriamente" e senza stipendio, pur non perdendo formalmente il posto.

Ancora più significativa è la differenza nell'organizzazione dei servizi pubblici locali. In Spagna, da diversi anni vengono prodotti da operatori privati, che nel caso dei rifiuti hanno una quota prossima all'80 per cento sia nella raccolta sia nello smaltimento. I comuni che hanno scommesso sulla raccolta differenziata si sono trovati costretti (e poi soddisfatti) a rivolgersi ai privati. Secondo la Reason Foundation, le privatizzazioni hanno permesso risparmi nell'ordine del 20-40 per cento. Questo è vero soprattutto per i processi di esternalizzazione più recenti, i quali si sono svolti in modo più attento agli aspetti competitivi delle gare e con forme di affidamento più trasparenti.

Dai fatti di Genova, invece, viene tutt'altra lezione. I politici italiani si sono sdraiati ai piedi dei sindacati. Questi ultimi non chiedevano la revisione di punti specifici in un concreto piano di ristrutturazione, ma pretendevano garanzie contro la semplice e teorica possibilità di azionisti privati in posizione di minoranza. Lo sciopero si è chiuso per ko: ci saranno più finanziamenti da comune e regione, e nessun sacrificio da parte dei lavoratori. L'amministrazione locale ha assistito impotente all'invasione del Consiglio comunale e il sindaco stesso è stato spintonato; il governo non ha alzato la sua voce neppure di fronte agli evidenti problemi di ordine pubblico e interruzione di pubblico servizio. L'azienda ha rinunciato a qualunque sanzione interna. Il messaggio che ne emerge descrive due paesi incommensurabili: uno con un futuro, l'altro senza speranze. In Spagna, i sindacati sono forti ma non spadroneggiano: per avere x, devono rinunciare a y. In Italia, il contrario: per questo il significato politico dei fatti di Genova trascende l'oggetto delle trattative. Non è un caso che ora stiano per aprire le ostilità pure i lavoratori delle municipalizzate genovesi Amiu e Aster (rifiuti e manutenzione stradale, rispettivamente), della romana Atac (trasporti), e chissà quanti altri. Lo stesso (blando) piano di privatizzazioni del governo dovrà fare i conti con le ovvie resistenze sindacali (primo campanello d'allarme: Fincantieri). Il sonno della politica genera mostri.

Da Il Foglio, 28 novembre 2013
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giovedì 5 dicembre 2013

TAGLIARE GLI SPRECHI SI DEVE


Apparato legislativo, esecutivo, diplomatico, fiscale e finanziario
Gran parte dei cosiddetti 'costi della politica' si trovano in questa voce, che include le spese dell'apparato legislativo ed esecutivo (anche degli enti locali), delle reti diplomatiche, e delle strutture fiscali e finanziarie dello Stato e degli enti locali. La spesa totale è pari al 2,5%, molto maggiore che in altri paesi paragonabili, ed è aumentata molto negli ultimi 15 anni, soprattutto a livello di Amministrazione centrale.
La seguente tabella mostra il valore in percentuale di PIL di questa voce di spesa nei maggiori paesi europei nel 2011, con l'eccezione della Spagna per cui le voci COFOG di secondo livello non sono ancora disponibili.
VoceGermaniaSpagna (2010)FranciaItaliaUK
C01011,61,71,32,51,3

L'Italia spende circa un punto di PIL (circa 16 miliardi) in più degli altri paesi. Per avere un termine di paragone, ciò significa che una riorganizzazione dell'apparato legislativo, esecutivo, diplomatico, finanziario e/o fiscale dello Stato secondo gli standard dei maggiori paesi europei sarebbe sufficiente a cancellare due terzi dell'IRAP, il cui gettito al netto delle partite di giro è di poco meno di 25 miliardi [3].
Molti degli apparati politici italiani hanno costi fuori linea con quello degli altri paesi: la Camera, il Senato, il Quirinale, la Corte Costituzionale. Nonostante ciò, soltanto una frazione di questa voce di spesa può essere spiegata con i bilanci di queste istituzioni: sui costi del Parlamento i risparmi 'comparativi' possibili sono circa 700 milioni, sul Quirinale circa 100 [4], sulla Corte Costituzionale circa 25, pensioni escluse [5].
La ragione dell'entità di questa spesa non è neanche della rete diplomatica, dato che il Ministero degli Affari Esteri ha un bilancio inferiore a quello di paesi paragonabili all'Italia, come la Francia e la Gran Bretagna.
Probabilmente  la differenza è nelle funzioni fiscali e finanziarie, che includono le quattro (ora tre) Agenzie Fiscali, il Ministero dell'Economia e della Finanza, e altre istituzioni. La seguente figura mostra l'aumento di questa spesa a partire dal 2000, distinguendo l'amministrazione centrale da quelle locali. L'aumento rispetto agli anni '90 è stato principalmente dovuto all'amministrazione centrale, quindi non è legato al cosiddetto 'federalismo'. Potrebbe essere la Riforma Bassanini del 1999, che ha introdotto le Agenzie Fiscali. Non si è trovata evidenza di questa tesi, ma le quattro Agenzie, Entrate, Territorio, Dogane e Demanio, entrarono in funzione nel 2001.
Le recenti notizie sui costi della Camera, nonostante le promesse dell'attuale Presidente, non lasciano ben sperare sul contenimento di questa spesa in futuro [6].
Monsurrò grafico 1

mercoledì 4 dicembre 2013

altro che sciopero di GENOVA!

Il vero bene comune non sono i servizi pubblici ma la loro efficace efficienza.

Capito sindacati difensori dei lavoratori nullafacenti o politico-clienti?!.

Il lavoro è un diritto per chi se lo merita, per gli altri non può essere un costo sulla gente in nome del buonismo tout court.



I gran FIGLI DI HAMAS preparavano un massacro..

Israel Security Agency has reported that a Hamas cell from Ramallah planned a terror attack that was to take place in Jerusalem over the Rosh Hashanah/Yom Kippur holidays in September. The attack was thwarted by a Givati Brigade soldiers. The Hamas cell had also been producing rockets.
A joint effort between the Israel Police, Border Police, IDF and the ISA resulted in the arrest last month of several members of Hamas’ military infrastructure. The terrorists were from the Jerusalem and Ramallah branches of Hamas’ military wing. They were apprehended during advanced stages of planning a bomb attack in Jerusalem, which they intended to carry out during the Rosh Hashanah/Yom Kippur Holidays.
Hamas explosive device
Hamas explosive device
The leader of the group was Hamdi Hasneen Hamdi Romana, born in 1991, whose father, Hasneen Romana, was one of the leaders of Hamas’ military wing in Ramallah.
Hamas explosives laboratory revealed
During the investigation, the ISA uncovered a weapons laboratory at the home of Romana, with chemicals used to make explosives, and educational materials with instructions on explosives production. The ISA said that during their search they were in contact with a laboratory worker and two residents of Ramallah who provided him with chemicals in order to produce explosives. The three were detained for questioning and pleaded guilty to the charges.
Hamas explosives laboratory revealed. Photo: ISA Spokesperson
The investigation also found that the terrorist cell had been planning other attacks, including: An attempt to harm IDF soldiers in Ramallah through a booby-trapped house; intention to produce rockets and launch them at Israeli communities near Ramallah; and an attempt to procure guns to fire at IDF soldiers at the Himza checkpoint in North-East Jerusalem.
The ISA emphasized that the newly-exposed terrorist cell demonstrates the high motivation of terrorists in the West Bank, lead by Hamas, to carry out attacks in Israel.

Increase in terrorism

Members of the terrorist cell were arrested by soldiers of the Givati ​​Brigade. “The infrastructure was very extensive and it took about two weeks to catch all of the members”, said the Tzabar battalion commander, Lt. Col. Liran Hajbi. “We carried out the raid of the house of the head of the cell in the heart of Ramallah and arrested two members, and through them we found the other members. The material we found there was advanced.”
During the raid, residents of the neighborhood rioted in order to prevent the arrest. “We faced resistance even within the house,” said Lt. Col. Hajbi. “But the soldiers came prepared, and ready. We arrived with a reserve force and an extraction force, and we entered under maximum security. We isolated the operating space, and prevented public disturbances. The extraction had to be done swiftly.”
The Tzabar Battalion began operating in the Ramallah area in recent months. According to Lt. Col. Hajbi, last month saw a significant increase in terrorism in the area. “Arrests and raids were carried out every night to reduce the chance of terrorist attacks,” he added. “About a week and a half ago we carried out a similar raid. The battalion’s spirits are high and we will continue to work hard during the upcoming nights.”

PER LIBERARE SPAZIO NELLE CARCERI LIBERIAMOCI DEGLI INGOMBRI


Indulto, amnistia??!..Noi siamo per una soluzione migliore per liberare spazio. 
Colpo alla nuca agli ergastolani o ai condannati per crimini gravi, pallottola a carico delle rispettive famiglie di appartenenza (una cosa i comunisti ce l'hanno pur buona) così come incenerimento dei cadaveri per non occupare suolo dei cimiteri vendibile.

I CINESI IN ITALIA NON DOVREBBERO POTER APRIRE NEMMENO UN CHIOSCO DI PIADINE

GUERRA! Channel