guerra all'italico declino

FEDERALISMO; necessità italica di DITTATURA CORRETTIVA a tempo determinato per eliminazione corruzione, storture e mafie; GIUSTIZIA punitiva e certezza della pena; LIBERISMO nel mercato; RICERCA/SVILUPPO INNOVAZIONE contro la inutile stabilità che è solo immobilismo; MERCATO DEL LAVORO LIBERO e basato su Meritocrazia e Produttività; Difesa dei Valori di LIBERTA', ANTIDOGMATISMO, LAICITA' ;ISRAELE nella UE come primo baluardo di LIBERTA'dalle invasioni. CULTURA ED ARTE come stimolo di creatività e idee; ITALIAN FACTOR per fare dell'ITALIA un BRAND favolosamente vincente. RISPETTO DELLE REGOLE E SENSO CIVICO DA INSEGNARE ED IMPORRE

venerdì 22 ottobre 2010

19 Ottobre 2010

Negli ultimi mesi, com'è noto, i rapporti tra Israele e la Turchia hanno subito un precipitoso deterioramento. I dissapori tra i due principali interlocutori di Washington sono stati il risultato del sanguinoso assalto alla nave Marmara dello scorso maggio, l'imbarcazione "pacifista" abbordata dalle teste di cuoio isrealiane, che ha fatto 9 vittime fra i turchi. A nulla sono valse le perplessità statunitensi verso il cambio di rotta fra le cancellerie di Ankara e Tel Aviv, la cui relazione sembra destinata ad un finale affatto pacifico. La Turchia, potenza in grande crescita, va contenuta, e allora il governo israeliano si sta dando da fare per stringere e approfondire i suoi legami con la Grecia, avversario storico di Ankara.

Il premier greco Papandreou sarebbe stato il primo a lanciare l'esca, stabilendo una serie di contatti con israeliani e amici dello stato ebraico, uomini d'affari, politici e ambienti dell'intelligence interessati a sviluppare uno scenario del genere. Papandreou, insomma, vorrebbe fare della Grecia il nuovo bastione della Nato nei Balcani e in Europa meridionale, un Paese cristiano pronto a prendere il posto dell'esercito turco. Le forze armate israeliane e greche negli ultimi tempi hanno svolto delle esercitazioni militari comuni e i cieli di Grecia offrono ampi orizzonti per l'aviazione di Gerusalemme. La grave crisi finanziaria di Atene ha bisogno dei floridi mercati di Gerusalemme: esportare gas in Europa è una delle ipotesi se il legame dovesse rinsaldarsi. Senza contare che la Grecia per gli israeliani può essere un canale di comunicazione in più con Bruxelles.

Questa realtà non farebbe altro che spingere la Turchia sulla strada di quel "neo-ottomanesimo" già enunciato dal ministro degli esteri del governo Erdogan: espansione nei Balcani, ingresso in Europa messo sotto formalina, nuove trattative e accordi col mondo arabo meno disposto a trattare con Israele. Eppure lo stretto legame economico e militare che per anni aveva unito turchi e israeliani aveva prodotto una interdipendenza che per entrambe i Paesi sarà difficile rimpiazzare. Ankara si era dimostrata un buon alleato, nella compravendita di armi o nel portare ambasce a Siria e Iran. E’ certo, comunque, che i sottili equilibri del Mediterraneo e del Vicino Oriente stanno cambiando. Per quanto la Turchia abbia rappresentato uno snodo centrale della strategia israeliana, la Grecia potrebbe offrire ampie e insondate prospettive geopolitiche per lo stato ebraico. Forse non tutti i mali vengono per nuocere.

Nessun commento:

Posta un commento

GUERRA! Channel