guerra all'italico declino

FEDERALISMO; necessità italica di DITTATURA CORRETTIVA a tempo determinato per eliminazione corruzione, storture e mafie; GIUSTIZIA punitiva e certezza della pena; LIBERISMO nel mercato; RICERCA/SVILUPPO INNOVAZIONE contro la inutile stabilità che è solo immobilismo; MERCATO DEL LAVORO LIBERO e basato su Meritocrazia e Produttività; Difesa dei Valori di LIBERTA', ANTIDOGMATISMO, LAICITA' ;ISRAELE nella UE come primo baluardo di LIBERTA'dalle invasioni. CULTURA ED ARTE come stimolo di creatività e idee; ITALIAN FACTOR per fare dell'ITALIA un BRAND favolosamente vincente. RISPETTO DELLE REGOLE E SENSO CIVICO DA INSEGNARE ED IMPORRE

mercoledì 23 novembre 2011

Gli ordini professionali: cosa c’è di selvaggio nella liberalizzazione?

Due giorni fa è stato approvato il nuovo ddl stabilità dove, all’articolo 10, si avvia un possibile percorso di liberalizzazione degli ordini professionali. Le opportunità e i rischi di tale misura saranno approfonditi in un Focus di Silvio Boccalatte dedicato al tema. Ciò che si intende esaminare qui sono gli effetti benefici, che già si vedono, di quella che viene invece definita una “liberalizzazione selvaggia”.
La liberalizzazione degli ordini professionali è un tema molto dibattuto e controverso, più per l’estesa presenza di avvocati nelle Commissioni di Giustizia di Camera e Senato pronti ad impedire ogni riforma che per reali motivi di tutela dei consumatori. La loro giustificazione sarebbe che alla possibilità di avere un mercato più ampio e prezzi liberi si contrappone il rischio per i cittadini di non avere alcuna garanzia di professionalità. In realtà, però, gli ordini professionali e le tariffe calmierate rappresentano un freno più per i giovani avvocati che per quelli incompetenti, disincentivando così i primi a entrare nel settore e ostacolando le loro opportunità di carriera. All’opposto l’opinione di quanti invece considerano questa un’attività commerciale come le altre che, in quanto tale, prevede un compenso per il servizio prestato: ogni ostacolo alla libera concorrenza è quindi considerato principalmente una barriera all’ingresso che tende a tutelare i grandi e già affermati avvocati a scapito dei nuovi arrivati.
Mentre le parti in gioco si perdevano in dibattiti spesso più ideologici che concreti senza riuscire a trovare un accordo in materia, c’è chi è riuscito ad approfittare di quel poco di liberalizzazione introdotta: dei soggetti privati, tra cui Groupon, Altroconsumo e eBay, hanno infatti consentito ad alcuni professionisti (anche ai medici, oltre agli avvocati) di pubblicizzare proposte e sconti (ad esempio 39 euro anziché 500, con un risparmio del 92%). Grazie alla loro iniziativa hanno dato la possibilità agli avvocati che lo desideravano di differenziare la loro offerta e ampliare le proprie quote di mercato.
I vantaggi di questo progetto sono molteplici: innanzitutto, è nata così una nuova professione – cosa non da poco in tempo di crisi – ossia il procacciatore di pratiche legali per gli avvocati. Inoltre si facilita l’ingresso dei giovani professionisti sul mercato che, potendo offrire tariffe più basse, possono competere con quelli già affermati e dotati di una clientela fedele. È poi evidente che il loro successo è legato a una necessità ed esigenza da parte dei cittadini, prima non soddisfatta, che possono così godere di una differenziazione di prezzo del servizio. Infine, grazie alla maggior competizione introdotta è possibile ”smascherare” e, inevitabilmente, punire con l’uscita dal mercato, i professionisti meno capaci e abili, incentivandoli così ad offrire servizi di maggiore qualità: reputazione e fama, non tariffe minime e ordini, selezionerebbero gli avvocati migliori, a ulteriore dimostrazione che bassi prezzi non sono necessariamente sinonimo di servizi scadenti. Di sicuro, non lo sarebbero nel medio-lungo periodo dopo la “prova” dei mercati. Quanti, invece, temono di incappare in un avvocato incapace o incompetente nel breve periodo, sono liberi di affidarsi ai professionisti più esperti.
La reazione degli avvocati è quella di considerarla una “liberalizzazione selvaggia”, “la vendita di diritti fondamentali senza regole e senza la possibilità di verificare la qualità con effetti devastanti per i cittadini, che si ritrovano privi di tutela”: lungi dall’essere questo un mercato pienamente liberalizzato e tantomeno selvaggiamente liberalizzato,  in realtà il sospetto è che essi semplicemente mirino ad opporsi alla concorrenza, a tutto vantaggio della tutela dei loro privilegi più che dei cittadini.
 FONTE:http://www.chicago-blog.it/2011/11/16/gli-ordini-professionali-cosa-ce-di-selvaggio-nella-liberalizzazione/

Nessun commento:

Posta un commento

GUERRA! Channel