Veniamo dunque alla manovra Monti. Se dobbiamo esaminarla dal punto di vista che dovrebbe essere proprio dei liberali, allora i sue difetti essenziali e macroscopici sono due. Due difetti che ne attestano il continuismo rispetto a cattive pratiche precedenti, non la pretesa discontinuità e tanto meno la rottura.
Il primo difetto macroscopico è che manca una proposta per l’abbattimento in tempi rapidi di una quota considerevole del debito pubblico. Si sceglie di battere con ancora più convinzione la via degli avanzi primari, con un’ulteriore cospicuissima spremitura fiscale. Senonché a questo livello di pressione fiscale – dal 44,4% con crescita prevista all’1% l’anno prossimo, rischiamo di arrivare al 46% con crescita a meno uno nel 2012 – gli avanzi primari comunque non bastano ad abbattere il debito, perché il Pil cioè il denominatore dimagra e rimpicciolisce. Secondo, poiché l’economia reale è già in recessione, questa non potrà che aggravarsi. Al contrario, dal governo d’emergenza era e resta giusto attendersi una drastica misura che non ha effetti recessivi, e che contribuisce ad abbassare il rischio-Italia che comunque resterà alto, anche dopo il miglior successo auspicabile dell’eurovertice salvaeuro del 9 dicembre. Per abbattere presto di 20-30 punti di Pil il debito pubblico le vie sono due. La sinistra sogna, vuole, e predica la superpatrimoniale ammazza-Italia. Non sono di questa idea, ovviamente. I liberali non possono che volere invece una maxidismissione del mattone di Stato, stimato nell’attivo patrimoniale del Tesoro in almeno 500 miliardi di valore. Si prendano immobili per 300 miliardi e più facendone dotazione patrimoniale di un fondo immobiliare chiuso, realizzato come veicolo di mercato e gestito dopo regolare gara da soggetti di mercat6o, vincolandone le cessioni sin da subito a integrale abbattimento del debito, e offrendo liberamente a tutti coloro che volessero la possibilità di scambiare titoli del debito pubblico con obbligazioni del fondo stesso, garantite dal patrimonio. Si può e si deve fare, perché il mattone di Stato è garanzia di rientro del debito che ha fatto lo Stato, non l’ho fatto io e non lo avete fatto voi che mi leggete, come invece raccontano i fautori della superpatrimoniale.
Il secondo difetto macroscopico della manovra Monti riguarda la crescita. Le deduzioni dall’Ires della componente lavoro dell’Irap finanziata finalmente per miliardi in un triennio è buona cosa, ma avrà un effetto sulla crescita assai limitato, servirà più che altro a diminuire il tax rate delle imprese alle imprese non in perdita e che devono affrontare un ulteriore fortissima stretta. L’incentivo a breve più efficace per accrescere il Pil potenziale è lo sgravio di imposte e contributi su lavoro e impresa. E per fare questo occorre un energica riforma dell’intero sistema fiscale, tassando meno i redditi, tagliando molta più spesa di quanto si faccia, ed equilibrando il saldo tributario da garantire su altri cespiti, con l’imposizione indiretta a fronte di molte meno tasse sul reddito, o persino con la minipatrimoniale ordinaria che le imprese avevano – tutte insieme – proposto a settembre al governo Berlusconi. Alla quale resto contrario, perché bisogna tagftliare sussidi alle imprese stesse, ce n’è a iosa, a pioggia e buoni solo per furbi e nicchie protette.
Ecco le due supermagagne della manovra Monti. Quelle su cui dovrebbero puntare i liberali. Sostenendo la riforma previdenziale – io sulla mancata perequazione delle pensioni alzerei però la soglia almeno a 2 mila euro – e riflettendo sulla sberla che per milioni di italiani verrà dall’Ici che torna maxirivalutata, dalle accise e dalla patrimoniale dell’un per mille sui conti bancari e strumenti finanziari. Più il Pdl vola alto e incalza su nuove misure sistemiche abbattidebito e alzacrescita, più da una parte recita il meacupla e dall’altra prepara il suo futuro. Altrimenti, lo faranno altri. E a questo pensa infatti, scaltramente, l’Ingegner De Benedetti.FONTE:http://www.chicago-blog.it/2011/12/06/manovra-monti-i-liberali-a-rep-e-quel-che-bisogna-costruire/#more-10826
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