guerra all'italico declino

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giovedì 12 gennaio 2012

Storia di un bimbo siriano


Badr ha perso il fratello, la scorsa settimana. Se l’è ritrovato in una borsa, di fronte a casa sua. Quello che rimaneva di lui. Il suo corpo era stato fatto a pezzetti. Lo ha riconosciuto grazie al braccialetto. C’era scritto “Best”. L’altro braccialetto, con scritto “Brother”, è al suo polso. Gliel’ha regalato il giorno del suo ottavo compleanno.
“Perché?”, si chiede Badr. “Perché hanno ucciso il mio fratellone? Perché voleva la libertà?”.
Poi è toccato al padre. Due giorni dopo. Militari hanno bussato alla porta della sua abitazione. Badr si nascondeva, aveva paura. Era buio, non vedeva nulla. Riusciva solo a sentire i soldati che gli stavano distruggendo casa. Sono andati dal padre e gli hanno urlato: “Vuoi la libertà?”. E lui, fiero, ha risposto: “Sì, voglio la libertà”. Allora gli hanno sparato. Badr li sentiva ridere. “Non riuscivo a respirare”, scrive . “Non ci meritiamo tutti la libertà?”.
La Siria è meno lontana di quanto non si voglia credere.
Ciao Badr.
 FONTE:http://www.river-blog.com/2012/01/08/siria-storia-di-un-bambino/

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