guerra all'italico declino

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venerdì 3 febbraio 2012

GIORNALE di oggi, 03/02/2012, a pag. 15, l'articolo dal titolo "Le sanzioni non danneggino il mercato del greggio".

Ehud Barak

Le sanzioni sull’Iran - proposte dal Congresso e firmate dal presidente Ba­rack Obama - devono essere applicate in modo che non colpiscano gli alleati e il mercato del petrolio. Lo ha detto il porta­voce della Casa Bianca, Jay Carney. «Pen­siamo - ha aggiunto Carney - che ci sia il modo per attuare queste sanzioni in ma­niera appropriata, raggiungendo l’obietti­vo di isolare ulteriormente l’Iran».
Intanto da Israele continuano a giunge­re messaggi preoccupati e minacciosi per l’Iran a proposito del rischio che la Repub­b­lica Islamica si doti di un arsenale nuclea­re. L’Iran ha materiale radioattivo a suffi­cienza per produrre quattro bombe atomi­che, ha detto il capo dell’intelligence mili­tare israeliana, il generale Aviv Kochavi. «L’Iran ha accumulato oltre 4 tonnellate di uranio arricchito al 3,5% e quasi 100 chi­li di uranio arricchito al 20%- ha affermato Kochavi- . Questa quantità di materiale ra­d­ioattivo è già sufficiente per quattro bom­be atomiche», ha aggiunto. Per realizzare ordigni nucleari è necessario dotarsi di uranio arricchito al 90%. Secondo esperti occidentali, tuttavia, una volta raggiunto l’arricchimento al 20% la distanza dalla bomba è piuttosto breve.
Il vice premier israeliano Moshe Yàa­lon, da parte sua, ha sostenuto che l’Iran starebbe sviluppando missili balistici con una gittata di diecimila chilometri e quin­di
in grado di colpire anche gli Stati Uniti. Il vice premier ha quindi precisato che tut­ti i siti nucleari iraniani sono vulnerabili a un attacco militare. «Ogni struttura difesa da un essere umano - ha dichiarato Yàa­lon - può essere penetrata da un essere umano. È possibile bombardare i siti ira­niani - ha aggiunto - . E lo dico sulla base della mia esperienza come Capo di Stato Maggiore dell’Aviazione israeliana».
Infine il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha detto ieri che se le sanzioni internazionali contro il programma nucle­are iraniano non daranno frutti, verrà pre­sa in considerazione l’opzione di un inter­vento militare contro l’Iran. E questo no­nostante gran parte della leadership mili­tare israeliana sia contraria.

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